LA RESISTENZA IN GERMANIA DAL 1938 AL 1945


La Rosa Bianca fu un gruppo di studenti che formò un movimento di resistenza nella Germania nazista, dal giugno 1942 al febbraio 1943.
Basato a Monaco, il gruppo rilasció sei opuscoli, che chiamavano i tedeschi a ingaggiare la resistenza passiva contro il regime. Un settimo opuscolo, che potrebbe essere stato preparato, non venne mai distribuito perché il gruppo cadde nelle mani della Gestapo.
Il gruppo era composto da cinque studenti tutti poco più che ventenni. Ad essi si unì un professore, Kurt Huber, che stese gli ultimi due opuscoli. Anche se i membri della Rosa Bianca erano tutti studenti all'Università di Monaco di Baviera, gli uomini avevano anche partecipato alla guerra sul fronte francese e su quello russo, dove furono testimoni delle atrocità commesse contro gli ebrei e sentirono che il rovesciamento delle sorti che la Wehrmacht soffrì a Stalingrado avrebbe alla fine portato alla sconfitta della Germania.
Essi rigettavano il militarismo prussiano della Germania di Adolf Hitler e credevano in un'Europa federata che aderisse ai principi cristiani di tolleranza e giustizia. Citando estensivamente la Bibbia, Lao Tzu, Aristotele e Novalis, così come Goethe e Schiller, si appellarono a quella che consideravano l'intellighentsia tedesca, credendo che si sarebbe intrinsecamente opposta al Nazismo.
In un primo momento, gli opuscoli vennero spediti in massa da differenti città della Baviera e dell'Austria, poiché i membri ritenevano che la Germania meridionale fosse più ricettiva nei confronti del loro messaggio antimilitarista.
A seguito di un esteso periodo di inattività, dopo il luglio 1942, la Rosa Bianca prese una posizione più vigorosa contro Hitler nel febbraio 1943, distribuendo gli ultimi due opuscoli e dipingendo slogan anti-Hitleriani sui muri di Monaco, e addirittura sui cancelli dell'università. Lo spostamento delle loro posizioni risulta ovvio dalla lettura dell'intestazione dei loro nuovi opuscoli, sui quali si leggeva, "Il movimento di resistenza in Germania".
Il sesto opuscolo venne distribuito nell'università, il 18 febbraio 1943 in coincidenza con la fine delle lezioni. Quasi tutti i volantini vennero distribuiti in luoghi frequentati, Sophie Scholl prese la coraggiosa decisione di salire in cima alle scale dell'atrio e lanciare da li gli ultimi volantini sugli studenti sottostanti. Venne individuata da un inserviente che era anche membro del partito nazista, ed arrestata assieme al fratello. Gli altri membri attivi vennero subito fermati e il gruppo assieme a tutti quelli a loro associati, venne sottoposto a interrogatorio.
I fratelli Scholl e Probst furono i primi ad affrontare il processo, il 22 febbraio 1943. Vennero trovati colpevoli di tradimento e giustiziati con la ghigliottina il giorno stesso. Gli altri membri chiave del gruppo furono anch'essi decapitati nel corso dell'estate. Amici e colleghi della Rosa Bianca, che aiutarono nella preparazione e distribuzione degli opuscoli, e raccolsero fondi per la vedova e il giovane figlio di Probst, vennero condannati al carcere per periodi oscillanti tra i sei mesi e i dieci anni.
Con la caduta del regime nazista, la Rosa Bianca divenne una rappresentazione della forma più pura di opposizione alla tirannia, senza interesse per il potere personale o l'auto-celebrazione. La loro vicenda divenne così popolare che il compositore Carl Orff, tentando di giustificare il suo essere rimasto in Germania durante la guerra sostenne, di fronte agli alleati che lo interrogavano, di essere stato uno dei fondatori della Rosa Bianca e venne rilasciato.
Benché fosse personalmente in contatto con Huber, non ci sono prove che Orff fosse stato in alcun modo coinvolto nel movimento e probabilmente fece quella dichiarazione per sfuggire all'imprigionamento.
La violenta repressione del dissenso, la disarticolazione o l'annientamento dell'opposizione politica, l'abilità di Hitler nel conquistare e nel conservare il consenso popolare, la soluzione da lui data ai problemi ereditati dalla guerra mondiale persa — di così alta eco emotiva nel popolo —, il ricatto dell'equazione regime-patria — per di più "in pericolo", dall'inizio delle sconfitte militari del 1943-1945 — non favoriscono la formazione di un movimento organizzato anti-regime, con sufficiente consenso popolare. Nonostante il diffuso disgusto per il regime poliziesco e per la crescente violenza antiebraica, la resistenza tedesca si esprime "senza popolo", individualmente, oppure interessa solo piccoli ambienti e realtà tanto numerose quanto eterogenee sotto il profilo culturale e programmatico. I vari gruppi clandestini nascono e si muovono in maniera autonoma e scoordinata, con maggior vigore ed embrioni di organizzazione solo all'interno delle due realtà sociali che il regime ha neutralizzato ma non dissolto: le Chiese o comunità religiose e l'esercito.

Questa mancanza di base popolare — come pure il rifiuto degli Alleati, paralizzati dai sovietici, di aiutare, come nei paesi occupati, la resistenza tedesca o, almeno, di considerare i suoi esponenti come interlocutori — fa sì che le organizzazioni clandestine vengano facilmente scoperte dalla Gestapo — Geheime Staats Polizei, la "polizia segreta di Stato" — e dal SD — Sicherheitsdienst, "servizio di sicurezza", il controspionaggio. È il caso — per esempio — del circolo socialista Neu Beginnen, "Nuovo Inizio", scoperto nel 1935; del Sozialistische Front; del gruppo, animato da ex combattenti dei corpi franchi sia nazionalisti che di sinistra e guidato da Josef "Beppo" Römer (1892-1944) — ne vengono processati 150 membri fra il 1942 e il 1943 —; del circolo di Hanna Solf (1887-1954) — vedova dell'ex ambasciatore tedesco a Tokio —, scoperto il 12 gennaio 1944; del gruppo comunista di Anton Saefkow — arrestato il 4 luglio 1944 —; e, infine, con maggior spessore sia numerico che culturale, del Circolo di Kreisau — dal nome della tenuta slesiana dove si riuniva —, d'intonazione cristiano-sociale, promosso dal conte Helmuth James von Moltke (1907-1945) e dal gesuita Alfred Delp (1907-1945). Né riescono a creare difficoltà al regime le reti clandestine del partito comunista tedesco, dalle quali promanava la famosa Rote Kapelle, "Orchestra Rossa", creata nel 1936 dal tenente Harro Schulze-Boysen (1909-1942) e dall'economista Arvid Harnack (1902-1942) e scoperta e distrutta nel 1939. Esse cessano peraltro ogni attività dopo il patto tedesco-sovietico del 1939.

Le sporadiche manifestazioni di dissenso promosse dai nuclei di resistenti vengono sempre soffocate nel sangue, così da assumere il carattere di testimonianza morale — spinta, come nel caso del volantinaggio degli studenti del movimento evangelico della Rosa Bianca, guidati da Sophie (1921-1943) e Hans (1918-1943) Scholl, nel febbraio 1943 a Monaco, fino al martirio volontario — più che di attacco al governo.

La resistenza militare contro il regime trova la sua massima espressione in tre tentativi di colpo di Stato — prevedevano tutti la previa eliminazione fisica del Führer, che avrebbe liberato i militari dal giuramento di ubbidienza personale —, due dei quali — quello del settembre del 1938, poco prima degli accordi internazionali di Monaco, e quello del giugno-novembre del 1939, all'inizio della guerra — devono essere sospesi in extremis, mentre il terzo, quello del 20 luglio 1944, aperto dall'attentato contro il Führer compiuto dal colonnello conte Claus Schenck von Stauffenberg (1907-1944) al quartier generale di Rastenburg, nella Prussia Orientale, fallisce: merita di essere ricordato che, secondo The New York Times del 9 agosto 1944, questo attentato sarebbe maturato nell'"[...] atmosfera del tenebroso mondo del crimine", a differenza di quanto "ci si attenderebbe normalmente nel corpo degli ufficiali di uno stato civile".

La repressione di quest'ultima congiura segna la definitiva e sanguinosa liquidazione della resistenza tedesca, attuata attraverso processi-farsa nei quali si distingue il presidente del tribunale speciale nazionalsocialista Roland Freisler (1895-1945), seguiti da torture, impiccagioni, fucilazioni e deportazioni, che si protraggono con precisione e con implacabile, barbarico spirito di vendetta — che non risparmierà i familiari e i congiunti — fino alla soglia dell'apocalisse berlinese nell'aprile del 1945.